Giubileo della Misericordia 1a parte
LE ORIGINI
di Angelo Gasparro
Siamo ormai nell’imminenza dell’apertura del Giubileo della Misericordia che sarà inaugurato dal Papa il giorno dell’Immacolata del 2015 con il simbolo dell’apertura della Porta Santa. Ogni Giubileo ha come significato fondamentale quello di farci fare memoria del fatto che nella storia è accaduto un avvenimento che è il centro stesso della storia e del cosmo. Il senso, cioè, di tutta la realtà, del cosmo e dell’uomo, di ogni uomo e delle singole vicende di ciascun uomo sono racchiuse e svelate misteriosamente nell’evento di Cristo, l’uomo Gesù di Nazaret figlio di Maria:
“Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal.4,4).
E’ accaduto nel mondo, in un momento preciso della storia, 2000 anni fa, un fatto che ha cambiato e cambia completamente il modo di vivere, di giudicare e di guardare la realtà. Concretamente ciò vuol dire che Cristo ha introdotto nella storia del mondo e nella coscienza dell’uomo una percezione diversa, estranea all’uomo, di guadare la vita: la morte di un figlio, l’amore per una donna, l’uso dei soldi, il tradimento di un marito, il dolore della malattia, il dramma della morte, il successo politico, la bellezza del corpo, il fascino della ricerca scientifica, tutto ciò in cui si esprime l’umana avventura acquista un significato diverso, nuovo. La vicenda umana continua a essere la stessa, ma il significato del pellegrinaggio dell’uomo sulla terra non è più il tentativo di raggiungere l’assoluto, impossibile all’uomo che rimane chiuso nel cerchio del terrestre e del contingente. Per la prima volta l’Assoluto si fa presente nel relativo, nella circostanza effimera, nel fatto banale che nessuno prende in considerazione. Il primo cambiamento è nell’ordine della conoscenza. C’è una nuova conoscenza. Nulla è senza significato, neanche un capello del capo è destinato a passare. Tutto è assunto nell’eternità.
I santi sono coloro che testimoniano la possibilità di questa vita nuova che Cristo ha iniziato. I santi sono il segno più convincente che il cristianesimo è possibile.
Origine e significato del Giubileo Ebraico.
Le origini del Giubileo si trovano nell’Antico Testamento, nel libro dell’Esodo e del Deuteronomio e soprattutto in quello del Levitico. Il Giubileo è un tempo particolare, un anno, dedicato alla ricerca di Dio. L’alleanza stabilita da Dio con il popolo ebraico richiede un particolare riconoscimento della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Per questo ci sono tempi, feste, segni, celebrazioni che manifestano questa consapevolezza che gli Ebrei avevano della loro appartenenza al Signore.
Giubileo deriva da Iubilaeum – gioia – ma la radice originaria è da ricercare in yobel (= l’ariete dalle corna da cui si ricavavano le trombe). In seguito la parola designò la stessa tromba e infine l’anno giubilare che iniziava con il suono del yobel nello stesso giorno del kippur ( festa della purificazione ed espiazione delle colpe ).
Le liturgie, le leggi, le celebrazioni ecc. ricalcavano quelle dell’anno sabbatico che ricorreva ogni 7 anni, a differenza del Giubileo che si celebrava ogni 50 anni.
Le norme del Giubileo ebraico
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Nell’anno del Giubileo, come nell’anno sabbatico, la terra doveva restare incolta per farla riposare e renderla più fertile. Allo stesso tempo l’israelita poteva dedicare più tempo al suo rapporto con Dio. I frutti spontanei dei campi e degli alberi dovevano essere a disposizione di tutti.
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La terra appartiene a Dio ed è stata data ad ogni famiglia ebraica da Dio stesso tramite Giosuè ( Gs.13,21 ), pertanto se qualcuno avesse venduto la sua terra per necessità, nell’anno giubilare gli doveva essere restituita. L’uomo non è il padrone della terra che appartiene sempre a Dio e a coloro a cui Lui la dona. L’uomo è l’usufruttuario e pertanto può vendere solo i frutti della terra per un determinato numero di anni. L’Anno Giubilare serviva a ristabilire l’antico equilibrio voluto da Dio che è il Signore della terra e del tempo. Rimane evidente, allora, il grande significato economico e sociale, oltre che religioso, dell’anno giubilare.
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Il debito dei poveri veniva condonato. La giustizia secondo la legge ebraica consisteva soprattutto nella protezione dei deboli.
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Un’altra grande conseguenza dell’Anno Giubilare è la liberazione degli oppressi:
“Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all’anno del Giubileo; allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri: Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d’Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli schiavi.” ( Lv. 25,39-42 )
Sviluppo storico-spirituale
Fin dall’inizio il Giubileo aveva una connotazione di carattere spirituale in cui veniva sottolineato il ritorno a Dio e la riscoperta del rapporto con il Dio dell’Alleanza e con il Signore liberatore dalla schiavitù egiziana. L’esperienza storica fece maturare, nella coscienza del popolo d’Israele, una dimensione sempre più marcatamente spirituale. Gli ebrei maturarono una sempre più chiara consapevolezza che la vera schiavitù è quella del peccato e della lontananza da Dio. Perciò il Giubileo assunse sempre più il carattere di penitenza per il pio ebreo che voleva convertirsi e di perdono da parte di Dio che riabbracciava il suo popolo.
Le scuole rabbiniche medioevali accentueranno maggiormente questo aspetto di conversione spirituale, di conversione personale e di accettazione del perdono di Dio.
Questo sviluppo storico-spirituale è di particolare importanza perché rappresenta una profezia della redenzione che realizzerà il Messia.
Queste dimensioni spirituali permangono fondamentali anche nel Giubileo cristiano.
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