Giubileo della Misericordia 2a parte

Riprendiamo i nostri approfondimenti sul significato storico e spirituale del Giubileo con una scheda che illustra il legame fra il Giubileo ed il pellegrino

Pellegrinaggi

GIUBILEO 2

IL PELLEGRINAGGIO GIUBILARE

di Angelo Gasparro

Concetto e Significato

Il significato etimologico, cioè l’origine della parola pellegrinaggio, per alcuni deriva da “ per agros “ ( attraverso i campi ) mentre per altri da “ per eger “ ( valicando i confini ). Il significato attuale si è affermato dopo la prima crociata mentre nel latino classico il termine indicava lo straniero o il forestiero in viaggio. Si vuole mettere in luce il dinamismo spirituale. Il pellegrino cioè è colui che si muove, che è in cammino, che non è fermo, che ha una meta da raggiungere. Il pellegrino è colui che abbandona la propria città, le proprie abitudini, gli affetti e un luogo sicuro per mettersi nella condizione dello straniero e in una situazione di precarietà e di difficoltà.

L’immagine del pellegrinaggio rispecchia in modo esemplare quella che è la stessa vita dell’uomo. In primo luogo perché l’uomo attraverso un determinato tempo (quello della sua vita) e un determinato spazio (il luogo dove vive) è chiamato a un destino che non è quello terreno. Più immediatamente e quotidianamente l’uomo avverte nel suo cuore un insopprimibile desiderio di Assoluto, di Infinito, di Felicità per cui deve abbandonare ogni situazione o condizione per andare “oltre“. La vita è quindi un cammino, un pellegrinaggio, un esodo che porta l’uomo verso la terra definitiva, verso la terra promessa, la terra dell’eternità. Ecco perché l’immagine e la vita del pellegrino che lascia tutto per incamminarsi verso un luogo santo rappresenta in modo plastico e visivo la vita stessa di ogni uomo.

Origini

Il pellegrinaggio come forma devozionale a un luogo sacro segnato dalla presenza della divinità era presente in tutte le religioni antiche. Sono celebri i pellegrinaggi nel mondo classico come i grandi santuari della religione greca, così come conosciuto è il fenomeno nell’ambito della religione induista e buddista.

Anche nel mondo biblico questa forma espressiva della religiosità personale e popolare è praticata ritualmente e prescritta legalmente.

L’inizio stesso del popolo ebraico assume, nel suo capostipite, la forma del pellegrinaggio.

  • Gen.12,1-6. La vocazione di Abramo

Il Signore disse ad Abram:

Vattene dal tuo paese, dalla tua patria,

e dalla casa di tuo padre,

verso il paese che io ti indicherò………..

Allora Abram partì come gli aveva ordinato il Signore…..”

  • Ma l’evento determinante della storia d’Israele sarà l’Esodo dall’Egitto che rimarrà per sempre (fino ad oggi) l’esperienza in cui il popolo ebreo comprenderà di appartenere al Signore poiché Lui, in quell’esperienza, si rivelerà come il liberatore dalla schiavitù. Il lungo cammino nel deserto, in mezzo a pericoli di ogni sorta e senza alcun riparo o difesa, sarà una scuola in cui il popolo imparerà che tutte le sicurezze umane sono alienanti e false. Solo Dio è l’autentico rifugio dell’uomo di fronte ad ogni minaccia improvvisa della natura o dei nemici che, in una terra sconosciuta e piena di pericoli, si annidano da ogni parte.

  • In Israele fin dal tempo dei Patriarchi (Abramo, Isacco, Giacobbe ) troviamo pellegrinaggi a santuari o a oggetti sacri. Il libro del Deuteronomio prescriveva che solo a Gerusalemme si potevano offrire i sacrifici e pertanto bisognava recarsi in pellegrinaggio nella città santa per poter partecipare alla celebrazione della pasqua ebraica. Ma sarà soprattutto dopo l’esilio babilonese che si affermerà la tradizione di tre pellegrinaggi annuali ( Pasqua, Pentecoste, Capanne) a Gerusalemme, che scandiranno il ritmo della vita religiosa. .

Il Pellegrinaggio nella vita di Cristo

Anche Gesù fu sottomesso alla Legge (cfr. Gal.4,4) e osservava la prescrizione di recarsi a Gerusalemme. Luca parla di due pellegrinaggi nella vita di Gesù. Quando il bambino aveva quaranta giorni Maria e Giuseppe lo portarono a Gerusalemme come imponeva la Legge (Lc.2,2 ). Molto noto è il pellegrinaggio di Gesù dodicenne in cui lo troviamo nel Tempio circondato dai Dottori. ( Lc.2,41ss.).

S. Matteo ci parla del grande pellegrinaggio compiuto dai Re magi.

S. Giovanni parla di vari pellegrinaggi di Gesù a Gerusalemme (cfr. Gv.2,13; 5,1; 7,2.10; 10,22; 12,1.12).

Gli Ebrei si avvicinavano alla città santa con un profondo atteggiamento di preghiera conservatoci nei Salmi ascensionali o inni di Sion. Questi sono i salmi che cantano la dimora di Dio in Gerusalemme e più precisamente nel Tempio. C’è una forte tensione spirituale nella vita del pio ebreo che si manifesta come desiderio struggente della casa di Dio. (cfr. Sl. 122; 84; 46;48; ….)

Quale gioia quando mi dissero:

andremo alla casa del Signore.

E ora i nostri piedi si fermano

Alle tue porte, Gerusalemme! ). ( Sl.122,1-2 )

Gesù stesso ha pregato con questi salmi rivivendo spiritualmente, come ogni ebreo osservante, quella intima partecipazione al cammino dell’esodo nel pellegrinaggio verso il Tempio.

Nuovo Testamento

In tutti gli scritti del Nuovo Testamento c’ è un superamento della tradizione ebraica. Non si rinnega il significato pedagogico del cammino dell’Antico Testamento, ma si afferma che con Cristo ciò che era prefigurato viene realizzato pienamente. Il dialogo tra Gesù e la Samaritana introduce nella storia spirituale di tutta l’umanità un atteggiamento prima inconcepibile.

I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare. Gesù le dice: credimi donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre…….i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità (Gv.4,20-23).

Il vero santuario non è più un luogo o un oggetto sacro bensì la persona di Cristo. Tutta la vita cristiana, allora, è un pellegrinaggio per incontrare Cristo: nelle fede, nei sacramenti e nell’esperienza dell’appartenenza al popolo cristiano. Il vincolo della comunione con chi crede in Cristo è certamente l’esperienza che trapassa il cuore e vince ogni resistenza, perchè rende presente la stessa carità di Cristo come duemila anni fa. Il nuovo Sion, la Gerusalemme celeste è Cristo e ogni cristiano è un pellegrino finchè non vedremo “ faccia a faccia “ il Mistero che ci ha creati. Il pellegrinaggio ai luoghi santi, a iniziare dalla Terra Santa, permane come l’immagine più carica di suggestione per un cristiano, ma solo a condizione che ci sia un autentico pellegrinaggio interiore, spirituale che porta il cuore a convertirsi e a cambiare vita .

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