Visitare gli ammalati

La visita agli ammalati è una delle quattro opere di misericordia corporale a cui i cristiani sono chiamati.
Nella nostra società si tende sempre di più a evitare incontri con la sofferenza e la morte: si rifugge persino dal loro pensiero, tuffandoci nella quotidianità . Finchè inesorabilmente la vecchiaia e le sofferenze non ci toccano da vicino. La vita dei nostri paesi era regolata da una rete sociale che permetteva a tutta la comunità di partecipare attivamente alla vita dei vicini : tutti sapevano quando una persona era malata o ricoverata e automaticamente il meccanismo della solidarietà scattava senza bisogno di coordinamento da parte di nessuno: chi andava a fare la spesa, chi andava a fare le punture, chi si occupava della biancheria.
La solidarietà di vicinato oggi è quasi sparita, anche se abbiamo certezza che in alcuni contesti sia ancora ben presente. Si tende ad istituzionalizzare il tutto attraverso l’assistenza domiciliare , ai volontari, ecc.
Ma c’è quella parte di assistenza che è quella spirituale ed in particolare quella dei sacramenti che è di competenza della parrocchia ed è su questa speciale vicinanza che vogliamo attirare la vostra attenzione.
Purtroppo anche in paesi di dimensione ridotta come il nostro, spesso non si viene a conoscenza delle persone anziane o sofferenti , che magari non lontano da noi, avrebbero desiderio di incontri spirituali con un sacerdote.
Solo l’iniziativa di parenti o vicini permette al parroco o ai ministranti, di raggiungere persone che manifestino il desiderio di pregare con lui.
Gli ammalati e gli anziani che vorrebbero ricevere i sacramenti della confessione e dell’eucaristia e non possono recarsi in chiesa, possono chiedere direttamente al parroco o in segreteria l’attivazione di questa opera di misericordia.
Riformiamo dunque, in questo anno del giubileo della Misericordia , quella rete che faceva tanto forti le comunità dei nostri nonni.